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E' accaduto qualcosa di davvero singolare,
Per dirla fino in fondo una pessima questione.
Sedetevi, tenente, ho bisogno di parlare:
Confido nella vostra discrezione.
Vi è mai capitato di avere un nemico
Che presta ascolto a quella stessa voce
Che vi frusta dentro come fosse vento, pur portando una diversa croce?
Se poi questo nemico ha la stolida saggezza,
Invincibile, della Femmina Ancestrale
E vi fa conoscere il sapore della beffa e l'istinto alla caccia più brutale.
Io so che lei è stata là,
In luoghi dove io non ho mai osato addentrarmi perché
Ho avuto paura di essere un Re.
E poi so bene perché
Questo offende Dio,
Perché in un istante la sua vita e la mia
Saranno fuoco e poi cenere.
Voi comprendete, siamo uomini del resto,
L'incendio e il furore che solleva
Sentire che la Causa si fa pretesto per braccare una personale preda
Che lascia dietro sé una scia
Torrida come l'estate Egea,
Da arcaico sole nasce la sua vite
E l'ebbrezza già si fa marea.
Lo so... Tacete perché
Non vi sembro io e, forse, provate anche pena di me,
Ma non si può arrestare la folgore.
Così... Ora ditemi voi
Che dovrei fare io?
Quale soluzione adottare con Lei
Che folgore é già nel nome: Elettra!
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